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IL VILLAGGIO BRUCIA
Brani estratti dal libro:
"Nelle interminabili serate, prima della guerra, finita la misera cena stavano tutti seduti su un ceppo, accanto all'ampio focolare sempre acceso. I ragazzi guardavano in silenzio, mentre Nane Alberti era impegnato a voltare e rivoltare cinque o sei patatine fra i tizzoni ardenti."
(L'anima a Dio, la vita al sovrano...)
"...In quel luogo abitavano tre famiglie; c'era anche un'osteria frequentata da viandanti, gendarmi e contrabbandieri. Però Nane non era riuscito per andare a bere un bicchiere di aspro vino di corniole selvatiche, ma per prendere la volpe..."
(La volpe fruttò trenta chili di farina)
"I boschi non esistevano più, le pecore non avevano più i pascoli, i confini erano stati spostati. La lingua degli avi era ormai dimenticata. Il vecchio mondo di pastori, di carbonai, di emigranti stagionali, di contrabbandieri era finito per sempre, la contrada cimbra era divenuta silenziosa. La guerra ufficialmente era terminata, ma continuava a portare..."
(Si riparte, questa volta per sempre)
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