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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE
TESI DI LAUREA
IL COMUNE DI FOZA NEL SECONDO DOPOGUERRA
Aspetti amministrativi e sociali
1945 1964
I VOLUME
Relatore: Ch.mo Prof. Filiberto Agostini
Autrice: Dott.ssa Rossella Menegatti
Anno Accademico 2003 - 2004
INTRODUZIONE
Foza è un paese che come tanti altri è stato segnato da un passato difficile di guerre, povertà, emigrazioni, ma per me è un paese che si distingue fra tutti. Foza, infatti, è il paese della mia famiglia ed è proprio per questo motivo che desidero ripercorrere un pezzo importante della sua storia recente, il dopoguerra degli anni 1945-1964. La ricerca si apre con la descrizione geografica di Foza, nell’Altopiano dei Sette Comuni ma anche con la descrizione della sua eredità storica degli anni che precedono la ricerca stessa. Filo conduttore del lavoro sono i documenti, gli atti deliberativi e le statistiche pubbliche, in questo modo si riesce ad inquadrare la situazione politico-amministrativa di Foza, capire quali sono state le necessità del paese, quali furono i problemi che le amministrazioni degli anni della ricostruzione dovettero affrontare. Ma naturalmente la ricerca si arricchisce di racconti, di ricordi e di immagini della gente che visse quella realtà. Si tratta di un punto di vista spesso tralasciato dai libri di storia ma che certamente merita un posto di rilievo. Quindi, questa ricerca descrive anche storie di vita quotidiana, vicende di persone che rendono il passato di Foza unico da raccontare e unico da conservare e tramandare. Il filo conduttore del narrare mi è stato suggerito dai racconti di mia nonna, Giuseppina, con la quale ho convissuto parecchi anni della fanciullezza. Da lei ho ricevuto lo stimolo e l’arricchimento che mi ha fatto guardare con interesse alla vita dei nostri nonni. La nonna amava raccontare gli episodi che la videro protagonista nella I guerra mondiale, quando ancor bambina si trovò a vivere con i suoi da profuga in un paese della Puglia, dove parlavano una lingua che lei non capiva.
Quando finì la guerra, tornarono a Foza ma la loro esistenza non migliorò, perché tutto ormai era perduto. Ad appena 13 anni la nonna ed altre bambine andarono a lavorare a Pavia e a Venaria Reale, dormendo in un collegio di Suore. Le ragazze di quelle città deridevano le piccole montanare per il loro diverso stile nel vestire e nel parlare. Arrivata la crisi, le ragazze tornarono a casa ad aiutare i genitori nei lavori dei campi. Poi la nonna si sposò e fu ancora emigrazione. La II guerra fu lunga e piena di pericoli.
I partigiani talvolta dormivano nella stalla del nonno, mentre il comandante tedesco Schulz, capo dei cantieri Todt, andava tutte le mattine a fare colazione in casa della nonna con i suoi bambini ora miei zii, così diceva che gli sembrava di essere vicino alla sua famiglia in Germania. Tutto filò liscio ma quanta angoscia! Finita la guerra, si riparte per cercare lavoro. Le contrade incominciano a spopolarsi. La gente che vi abita è timorata di Dio e prima di partire va a salutare la chiesa ed il prete. Poi animati da fiducia e forza d’animo semplice ma granitica, gli emigranti vanno a cercare condizioni di vita migliori in tanti luoghi lontani. Ho avuto la fortuna di incontrare tanti amici di mio padre che vivono prevalentemente all'estero e ho raccolto le molte testimonianze di chi ha voluto conservare memoria di un passato che sembra così lontano ed irrimediabilmente perduto. Vorrei ringraziare particolarmente lo scrittore Mario Rigoni Stern che mi ha accolto nella sua casa e mi ha raccontato della Foza di un tempo, come lui solo sa fare. Ringrazio inoltre mio padre, esperto ed appassionato in materia, per essersi messo a mia completa disposizione, aiutandomi nella ricerca di materiale e testimonianze. Voglio ringraziare anche le tante persone che con fotografie, lettere, documenti, interviste, hanno partecipato al mio progetto. Infine voglio soprattutto ringraziare il mio relatore, per avermi sostenuta e stimolata ad effettuare la ricerca, la più ampia possibile ed avermi aiutata con i suoi suggerimenti sempre preziosi.
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Anno 1949, gruppo di minatori in Francia, tra gli altri: Luigi Menegatti "Gigio Stivain", Rino Stona, Tarcisio Cappellari "Janeta" |
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Foza, 14 settembre 1910: in primo piano il parroco don Gianbattista Garzotto |
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Cavalieri di Vittorio Veneto e il Sindaco Luigi Menegatti,
4 novembre 1976
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Operai alla pausa pranzo: tra gli altri sono riconoscibili Attilio Lunardi, Benedetto, Marco e Alfonso Menegatti, Angelo e Eugenio Chiomento, Michele Lunardi e Emilio Martini
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L'intervista di Rossella Menegatti a Mario Rigoni Stern
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