LO STEMMA

L'elemento caratterizzante lo stemma antico della comunità è il
richiamo simbologico alle sue attività economiche principali.
Gli elementi più significativi dello stemma antico del paese erano:
la corona con le sette teste, il faggio, le pecore e il pastore.

La corona di "sette teste"
Rappresentanti l'appartenenza del Comune alla "Reggenza dei Sette
Comuni" (1300-1800).

Il faggio
Con il duplice significato, di luogo dove si riuniva l'assemblea dei
capifamiglia, per decidere le questioni della comunità e l'abbondanza
nel paese di boschi di faggi e di alberi in genere.
Il legame aveva rappresentato, per molti anni, una grande fonte di reddito.
Per una serie di fortunate circostanze il paese si era trovato al centro
del commercio della maggior parte del legname dei monti dei Sette
Comuni. In primo luogo per la felice posizione geografica, che permetteva di far giungere il legname direttamente da Foza al fiume Brenta e poi fino alle città di Padova e Venezia.
In secondo luogo la potenza di alcune famiglie che, avendo diritto di decime nei comuni di Rotzo ed Enego, avevano favorito il commercio di Foza, divenuta la via obbligatoria del legname.
Fino al 1400 Foza era stata perciò prosperosa e al centro di importanti traffici grazie al concorso di fattori geografici ed umani.
Al legname era strettamente collegato il traffico del carbone, fabbricato in larga quantità, soprattuto con il legno di faggio e mandato, prima a dorso di mulo, poi con le barche, fino alla Serenissima, dove esistevano depositi gestiti da abitanti dei Sette Comuni.
Ritornando al legname, un duro colpo all'economia del paese di Foza fu l'apertura di una via alternativa da parte di Gallio sul finire del 1300.
Venne a mancare una buona parte dei traffici e molti che vivevano di questa attività divennero pastori. Questa situazione durò fino al 1860, anno in cui anche la pastorizia entrò in crisi, e con essa l'intera economia di Foza, ed iniziò l'emigrazione.
Il miglior legname, dopo il patto con Venezia, doveva essere tenuto per la flotta della Serenissima. La stessa aveva anche impartito disposizione affnché particolari luoghi di importanza militare, confinanti con l'impero Austroungarico, non venissero sottoposti al taglio del legname per non creare facili vie d'accesso ed eventuali eserciti nemici.

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