|
...precedente
La sorella Orsola li riceveva in paese e li distribuiva tra tutti i parenti poveri delle contrade.
La figlia della Marietta vive ancora, ormai centenaria e, anche se nata in America, non ha dimenticato la lingua della mamma.
Negli anni '50 Marietta aveva pregato il nipote "marine" di stanza nella caserma americana di Vicenza, di trovare il tempo per portarsi a Foza a manifestare il carico di nostalgia della nonna.
Nel periodo della grande depressione economica del 1929, decine di uomini, ragazzi e famiglie si portarono in Francia inaugurando un via nuova all'emigrazione in precedenza rivolta verso i paesi di lingua tedesca.
Alcuni si stabilirono nel nord della Francia, nelle Ardennes dove c'erano le miniere, altri nel Sud a fare gli agricoltori e nelle cave di sassi della Costa Azzurra, altri ancora nella Savoia a tagliare boschi, a Parigi nella costruzione della metropolitana.
Le nostre ragazze, anche di soli dodici anni furono richieste dalle fabbriche di Venaria Reale, Torino e Pavia, dalla Snia Viscosa alla Venchi Unica. Altre ancora facevano le balie nelle città nelle case dei ricchi.
Tony Petarutz comandava una squadra di operai ingaggiati a costruire la strada Milano-Monza, con l'impresa Puricelli, dopo aver fatto l'emigrante in Germania, ancor prima di fare il soldato sul fronte della I guerra mondiale.
A Sondrio rimase invece ucciso il primo giorno di lavoro Ernesto Menegatti, colpito al capo da un sasso lanciato dallo scoppio di una mina.
Nel 1938 alcune famiglie numerose andarono in Cirenaica - villaggio Oberdan, di Derna - a dissodare le terre dell'impero, per poi doverle lasciare dopo pochi anni agli arabi, quando la guerra di Mussolini volgeva al peggio.
Anche tra i coloni in Libia ci fu chi non tornò più a casa, come Rimondo Marcolongo, classe 1913, vittima di un attentato. Rimpatriati dall'Africa con il riconoscimento dello status di profughi e favorite dagli accordi internazionali, alcune famiglie partirono per il Canada e per lo Seattle negli Usa.
Nell'epoca fascista era anche iniziata la bonifica dell'Agro Pontino e tra gli altri partì per rimanervi stabilmente la famiglia Omizzolo, che tanta parte ha avuto nello sviluppo di quell'area.
Nell'immediato dopoguerra il Belgio stipulò un accordo con l'Italia, contrattando forniture di carbone in cambio di mano d'opera per le miniere di Charleroi e Marcinelle.
I nostri uomini contrassero in buona parte la silicosi e molti morirono per tali conseguenze.
Alcune giovani spose, rimaste senza il sostentamento del marito, furono costrette a mendicare un po' di farina e di patate, dalla carità del paese per sfamare i piccoli orfani.
Negli anni '50 si aprirono le frontiere della Svizzera che accolse la gran parte dei nostri giovani e uomini nelle più disparate attività ma soprattutto nei cantieri edili e nella costruzione di gallerie.
prosegue... 1 2 3 [4] 5
|